L’educazione musicale attraverso il canto
Con AscoltandoSI Impara scopriamo la voce
La voce del bambino e dell’adulto è un mezzo educativo, relazionale ed espressivo molto potente: è la parte più autentica di noi, la più intima, quella che, assieme al corpo, ci mette in relazione con gli altri. Mentre con le parole e con i movimenti del corpo è possibile nascondere, con la voce no, nella nostra voce risiede un’autenticità, essa ci dice come stiamo e chi siamo. Il bambino si nutre di questa autenticità e, soprattutto prima dei 36 mesi di vita, coglie la realtà a livello sensoriale e istintivo e “sente” ciò che lo circonda. Nell’ambiente, la voce è uno degli elementi che conosce più approfonditamente, abituato fin dalla vita intrauterina a sentire le vibrazioni tattili ed emotive che questo mezzo espressivo porta con sé.
In occasione della Giornata Mondiale della Voce, è essenziale tornare a prestare attenzione all’uso della voce in ambito educativo, a casa come a scuola: come la usiamo, quanto affidiamo a lei la nostra espressione, quale linguaggio espresso dalla voce ci accompagna di più, quando usiamo la parola e cosa comunica la nostra voce al di là del significato che vogliamo esprimere? In Busy Bees siamo profondamente consapevoli di quanto di noi passa attraverso il suono della nostra voce.
Amiamo la nostra voce?
Nel libro “Il corpo è docente” Daniela Lucangeli e Luca Vullo, gli autori, raccontano di quanto amiamo poco la nostra voce: quanto ad esempio rimaniamo stupiti del suo suono quando la ascoltiamo registrata. Uno stupore che tradisce un disamore: “non mi piace, ho una brutta voce, non la riconosco, non è la mia”. Ciò che invece ascoltiamo in una registrazione è proprio ciò che sentono gli altri, quella grana particolare, quel colore, è proprio ciò che la contraddistingue e ci contraddistingue come individui, unici, inimitabili e speciali. Allenarci a conoscere questa nostra caratteristica, può essere molto utile per alimentare le relazioni e quell’armonia e quell’equilibrio che si fanno obiettivi nei contesti educativi. Ma come fare?
Perché non cantiamo di più?
Un suggerimento interessante per allenare questa competenza potrebbe essere quello di cantare di più. La modalità di uso più comune coi bambini, sia a casa che all’interno degli Asili Nido e della Scuola dell’Infanzia, è quella di cantare le canzoni o canzoncine con le parole, utilizzate con lo scopo di sviluppare il linguaggio verbale, fare gruppo, stare con i bambini, partecipare alla pratica musicale: ma se invece si cantasse senza parole, usando una sillaba neutra?
Senza parole
Il canto senza parole di una melodia, proposto in autonomia o in gruppo è, infatti, un modo molto interessante ed efficace di relazionarsi con la propria voce: essa viene in superficie, si fa più udibile quando allontanata dalle parole, certamente più disponibile all’ascolto dell’altro. Ogni volta che si canta una canzone o canzoncina con le parole, si potrebbe subito dopo cantarla anche senza, proponendo quindi materiale familiare ( e dunque già ascoltato ) in modo nuovo.
Come ci si sente a cantare senza le parole? Quanto si deve lavorare sull’espressività per raggiungere lo stesso ascolto da parte dei bambini? Quanto la voce è implicata in tutto questo? E se si canta una melodia di un brano non familiare, invece, come si può stare comunque in relazione coi bambini? Quanto è implicato il non verbale? Nel canto senza parole, proposto attraverso una sillaba neutra, la voce di adulti e bambini si fa più piena, sicura e rotonda, poiché la mente non deve sforzarsi di ricordare le parole, perché la posizione dell’apparato fonatorio è più corretta e fluida senza l’articolazione dei fonemi. Se la nostra voce si allontana dalle parole diventa più bella. Attraverso il canto senza parole la voce è più disponibile all’ascolto dell’altro: spoglia delle parole si svelerà all’altro permettendo di ascoltare di più l’autenticità della persona; attraverso l’osservazione delle reazioni dell’altro, la nostra voce si dovrà adattare, dovrà cercare lo sguardo, si troverà a costruire una relazione, facendosi ascolto essa stessa.
Cantare e stare bene con gli altri
A casa come a scuola, cantare con gli altri, alimenta armonia, permette di sintonizzarsi emotivamente, di vivere uno stato emotivo più sereno e leggero, di sviluppare un’energia buona grazie alla produzione di endorfine. Perché non farlo di più? Perché questa pratica ci appartiene così poco? Cantare senza parole permetterebbe oltretutto di raggiungere, in modo molto più efficace, un obiettivo fortemente disatteso nella pratica educativa più diffusa e cioè quello di concentrare la nostra mente sui soli contenuti musicali presenti in un brano la melodia e il ritmo.
L’educazione musicale e l’educazione all’ascolto in Busy Bees
Siamo poco abituati ad affrontare questi argomenti perché l’educazione musicale in Italia è troppo spesso il fanalino di coda della proposta formativa e laddove presente, la musica è spesso insegnata come pratica solo performativa. Nella mente dei non addetti ai lavori alberga un senso di giudizio verso sé stessi, sulle proprie possibilità di esprimersi attraverso la musica : quante volte nelle pratiche musicali condivise nella nostra infanzia si sente dire sei stonato/a? Quante volte capita di finire in ultima fila nel coro della scuola? Quanto spesso si dice non hai talento, fai finta di cantare? Troppe volte.
L’educazione musicale offre la possibilità di vivere un processo di acquisizione di competenze, di cui la prestazione è solo una piccolissima parte. L’educazione musicale attraverso il canto offre la possibilità di riappropriarsi di un incredibile strumento di relazione, invisibile ma concreto allo stesso tempo, sempre disponibile se ce ne si prende cura, facile da trasportare, dalle mille possibilità espressive: la voce. Nei nidi e nelle scuole infanzia di Busy Bees Italia questi temi sono al centro della riflessione pedagogica e della proposta educativa e, tutti i giorni, sono portati ai bambini attraverso le famiglie e gli educatori, tutti i giorni. Con lungimiranza queste scuole investono sul futuro attraverso la cultura e l’educazione musicale: la musica al centro della proposta educativa attiva l’essere umano e le sue competenze musicali, relazionali e trasversali, alla ricerca di una armonia e di un equilibrato benessere sempre più centrali nella società di oggi.
Un grazie speciale a Federica Braga, Music specialist di Busy Bees Italia