La comunicazione emotiva
All’interno del nucleo familiare
La comunicazione all’interno del nucleo familiare è un elemento fondamentale che ne determina il benessere sia tra gli adulti di riferimento che nella relazione genitore-figlio/a. Ponendo attenzione al legame tra caregiver e bambino/a, la comunicazione emotiva, che ha alla base caratteristiche quali l’ascolto e il rispetto reciproco, risulta essere rilevante per uno sviluppo psicosociale armonico e positivo.
Lo scambio comunicativo verbale e fisico tra il genitore e il proprio figlio/a è fonte di incoraggiamento e sostegno per le relazioni prossime che il bambino andrà ad instaurare con gli adulti e con i pari; in questo modo l’adulto di riferimento diventa una base sicura che consentirà al bambino di esplorare in autonomia il mondo circostante.
Questo tipo di comunicazione, quindi, accoglie i vissuti emozionali soggettivi del bambino dando importanza alle sue manifestazioni corporee e comportamentali.
Lo sviluppo cerebrale del neonato nei primi giorni di vita
Le neuroscienze dimostrano che è importante parlare al neonato fin dai primi giorni di vita per il suo sviluppo cerebrale, questo perché la nascita di sinapsi neuronali hanno origine proprio da quello che lui ascolta e che sarà tradotto, successivamente, in parole.
La buona comunicazione
Questa riflessione può farci comprendere meglio l’importanza di una buona comunicazione che, se fondata sull’accoglienza e sull’apertura, sembra garantire nel bambino l’integrazione di elementi relazionali ed emotivi fondanti le relazioni stesse. È proprio il genitore, quindi, che dovrebbe per primo entrare in empatia con i vissuti e le emozioni del bambino dandogli un nome ed un significato e facendolo sentire al sicuro e compreso permettendogli, durante il suo sviluppo ed in particolare nell’arco di età 0-6 anni, di verbalizzare e conseguentemente di affrontare e gestire situazioni di forte carica emotiva.
Quando la comunicazione fa rima con emozione
La comunicazione relativa alla sfera delle emozioni è un tema delicato ma di fondamentale importanza nell’infanzia perché è in questo periodo della vita che il bambino inizia a costruire la sua identità; risulta quindi significativo per la sua crescita essere compreso e non sentirsi mai inadatto, sbagliato o giudicato. In conclusione, possiamo affermare che è fondamentale instaurare un legame emotivo solido e trasparente tra il caregiver ed il bambino non solo per un suo corretto sviluppo psicofisico e sociale, ma anche per far si che le esperienze vissute dal piccolo possano tramutarsi in apprendimenti che non avvengono se, alla base della comunicazione verbale e corporea, non vi è una correlazione con la dimensione emotivo-affettiva del bambino. “Verrà il giorno in cui la voce si trasformerà in linguaggio, la parola in pensiero e il pensiero in conoscenza, ma la voce della mamma (e/o dell’adulto di riferimento) udita all’inizio del tempo rimarrà dentro, nel profondo, fino alla fine del tempo” (Volta, 2010, p.91)
Sara Monticelli – Educatrice di Busy Bees